“I sette volti del male” è un saggio - che prende spunto da un romanzo precedente intitolato “Passioni della mente e vibrazioni del cuore” - l’autore affronta il tema dei “Sette Vizi Capitali” nelle forme più svariate che ogni giorno si possono incontrare riconoscendoli addosso alle persone che incrociamo. Affronta il tema con differenti racconti, prendendo spunto e, talvolta, facendo una vera e propria ricerca su taluni personaggi del passato, su altri appartenenti al mito ed alle favole ma anche a persone più vicine alla nostra epoca, ma da lui inventate. Anche se il lettore potrà riconoscere in essi qualche persona conosciuta, i soggetti descritti, lo si ribadisce, sono un parto della fantasia dell’autore. La conclusione della disamina lascia un poco interdetti ma è bene prendere nota di un’opinione che, sebbene, potrebbe non essere condivisa, è pur sempre una voce nel novero delle tante che circolano. “I sette volti del male” non è un romanzo ma, comunque, merita di essere letto. Lo stile, ormai inconfondibile, dell’autore, che per la prima volta si cimenta su questo tipo di “essai”, ne fa un testo la cui lettura è foriera di notizie e dati di fatto non privi di una certa amenità salottiera