"Parlarsi non è poi la cosa più importante di questo mondo, e si può vivere lo stesso, sgobbare in campagna, magnare in calzagna, cagare in fossagna perché non c'è la fogna, accoccolato sulle calcagna, impienare la compagna e morire con una lagna, tutto insomma si può fare."
Il quinto stato è l'esordio letterario di Ferdinando Camon, il primo libro di quel «Ciclo degli ultimi» che l'autore ha dedicato agli umili della campagna veneta in cui è nato. Scritta, secondo le parole di Luigi Baldacci, «nella chiave linguistica di chi, essendo uno scrittore colto ma trovandosi a dover raccontare l'Inferno, usa lo stesso linguaggio dei dannati», questa saga contadina è l'epopea grandiosa e miserabile di un mondo popolato di uomini, angeli, diavoli, animali, tutti travolti in un vorticoso intreccio di fame e di sesso, di paura e di fede, di amore e di morte. Prefazione di Pier Paolo Pasolini.
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