Al liceo di Newark lo chiamavano lo Svedese. Alto, biondo, atletico, Levov è un ragazzo ebreo che pare destinato a incarnare perfettamente il sogno americano di prosperità e felicità famigliare. Nei floridi anni del dopoguerra, Levov sposa l’ex Miss New Jersey, eredita dal padre una fabbrica di guanti e si trasferisce nell’agognata villetta. La vita sembra sorridergli, fino a quel giorno del 1968 in cui ogni cosa deflagra, mandando a pezzi la sua idilliaca esistenza. Scritto con dolore, rabbia e compassione per i suoi personaggi, è il capolavoro assoluto di Philip Roth.