Ho serbata l'abitudine di famiglia di dare grande solennità a questa festa, di celebrarla con auguri e doni. Ma ne ho serbato pure quel senso di commozione e di raccoglimento che mi inspirava nella mia prima gioventù.
I racconti di Natale di Maria Antonietta Torriani, in arte Marchesa Colombi, sono pervasi di una malinconia agrodolce: la gioia della festa è mescolata a sogni infranti, speranze deluse e possibilità mancate.
In
Sogni dorati un padre di famiglia sacrifica gli affetti per inseguire una chimera.
Carmen soffre perché sua madre non riesce ad amarla così com'è.
In
Chi prima non pensa in ultimo sospira un vecchio viveur rimpiange il passato.
E a
Cavar sangue da un muro riesce un anziano mutatore spinto dalla miseria.