Condottiero, scrittore e oratore di grande eloquenza, Giulio Cesare fu l’uomo che avrebbe provato a sanare decenni di guerre civili con una dittatura in odore di monarchia. Con lui la Repubblica intraprese un cammino irreversibile verso il suo tramonto, superata da forme ufficiose di governo come i triunvirati. Un sacrificio necessario per la sopravvivenza di Roma, anche se nessuno osò mai dire che la Repubblica non esisteva più. Questo sogno svanì alle Idi di marzo del 44 a.C., almeno finché comparve sulla scena Ottaviano, l’erede designato di Cesare, che, con il nome di Augusto, avrebbe assunto i poteri assoluti fondando un vero e proprio impero, benché camuffato da repubblica.