Dopo una precocissima adesione all’antifascismo sardo, Enrico Berlinguer (Sassari, 1922-Padova, 1984) si iscrisse poco più che ventenne al Partito Comunista, occupandosi nel secondo Dopoguerra di ricostruire e guidare la sua organizzazione giovanile. Dapprima deputato e poi segretario di quella formazione dal 1972, si fece promotore del cosiddetto “compromesso storico” tra le due maggiori forze popolari – la sua e quella democristiana – anche se i Governi di unità nazionale (1976-79) lo delusero: il PCI tornò così all’opposizione. A livello internazionale Berlinguer promosse il distacco del partito dall’Unione Sovietica e perseguì una sua maggiore integrazione nell’ambito della sinistra europea occidentale. La sua grande tensione morale e l’impegno inesausto nella costruzione di un fronte popolare capace di accogliere le istanze degli ultimi fecero di lui un politico universalmente apprezzato.