Il Conte di Montecristo - Tomo IV - Sinbad il marinaio
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Il romanzo riprende con un salto temporale di dieci anni dopo gli eventi narrati nei precedenti tomi, anni che Dantès trascorre viaggiando, soprattutto in Oriente, per raccogliere tutte le informazioni necessarie alla sua vendetta. Siamo nel gennaio del 1838: il barone Franz d'Epinay e il visconte Albert de Morcerf (figlio di Mercedes e di Fernand Mondego, conte de Morcerf) sono a Firenze e stabiliscono di passare il carnevale a Roma. Dato che manca ancora del tempo a tale data, Franz decide di recarsi nelle isole toscane per cacciare e sbarca a Montecristo. Qui incontra Dantès che, in compagnia di alcuni contrabbandieri, si presenta come Sinbad il marinaio e lo invita a cena nella sua lussuosissima grotta, in un'atmosfera da 'Mille e una notte', con il muto servitore Alì, piatti prelibati e hashish. Sinbad descrive se stesso come un filantropo molto speciale che non disdegna di dare una mano a coloro che sono in difficoltà. La scena cambia e Franz ed Albert si reincontrano a Roma, alloggiano all'albergo Londra, in attesa dell'inizio del carnevale; i due vogliono ammirare il Colosseo, ma il proprietario dell'albergo li mette in guardia dai briganti che infestano le strade, il cui capo è il temibile Luigi Vampa, alla cui storia i due giovani si mostrano interessati, cosicché l'albergatore la narra. Finito il racconto Franz ed Albert si recano in visita al Colosseo; qui Franz assiste per caso all'incontro tra Luigi Vampa e Sinbad, dove quest'ultimo promette di salvare dal patibolo un amico del brigante, sfruttando le sue conoscenze. Nell’albergo i due giovani fanno la conoscenza del misterioso ed enormemente ricco Conte di Montecristo, ovvero lo stesso Sinbad. Il Conte diventa loro amico, aiutandoli a passare con spensieratezza il carnevale romano, offrendo loro cene e passaggi in carrozza. La sera stessa in cui si chiude il carnevale, Albert viene rapito da Luigi Vampa che ne pretende il riscatto da Franz. Questi chiede aiuto al Conte di Montecristo che sapeva in buoni rapporti con il bandito. Il Conte si reca insieme a Franz nelle catacombe di San Sebastiano, rifugio di Vampa e della sua banda e qui riesce facilmente ad ottenere la liberazione del giovane Morcerf. L'indomani, poiché Albert deve tornare a Parigi, Dantès si accomiata dai due giovani e chiede ad Albert di essere introdotto nell’alta società parigina quando arriverà anch’egli il 21 maggio di quell’anno. Albert accetta con entusiasmo la richiesta e gli dà appuntamento per quel giorno nella sua dimora.