Luigi Capuana fu uno scrittore, critico letterario e giornalista italiano tra i più importanti del Verismo.
"Il marchese di Roccaverdina" fù il capolavoro di Capuana. Pubblicato nel 1901, dopo circa quindici anni di lavoro, il romanzo intreccia motivi di carattere sociologico, sulla linea della più tipica narrativa verista, all'elemento psico-patologico, ed è estremamente interessante. La storia narrata è quella del marchese di Roccaverdina che, per ragioni di convenienza sociale, dà in sposa la giovane contadina che tiene in casa come serva-amante a un suo sottoposto, Rocco Criscione, che si impegna a rispettarla come una sorella ma che in seguito, avvelenato dal sospetto, uccide a tradimento, lasciando che venga incolpato del delitto un altro contadino.