Christian Costa è un profiler, esperto di delitti rituali. Interpol, FBI, Scotland Yard: non c'è dipartimento investigativo o sezione Omicidi nei cui uffici non si sia evocato almeno una volta il suo nome. Lo Sciamano. È così che tutti lo chiamano per via della sua poco ortodossa metodologia sulla scena del crimine e della sua sbalorditiva percentuale di successo nelle indagini. Un'infallibilità che spesso fa chiudere un occhio sulla ruvidezza dei suoi modi, sulla scontrosità del giovane cresciuto in orfanotrofio, sui silenzi ostinati dell'uomo che si è lasciato alle spalle un passato fatto di dolore e domande rimaste senza risposta.
Almeno fino al giorno in cui il corpo di una donna riaffiora tra le onde al largo di Ostia e quello di un'altra, seviziata a morte, viene ritrovato in un'antica villa di Chiaia, a Napoli, dando il la a un'indagine che costringerà Costa a inseguire la verità tra le ombre di oscuri culti iniziatici, e a fare definitivamente i conti con il mistero insoluto che si annida nella sua stessa nascita.
Salvatore Esposito, il nuovo volto internazionale del cinema italiano, esordisce nella scrittura di genere trascinando il lettore in una cupa spirale di orrore, sulle orme di un mindhunter contemporaneo difficile da dimenticare.