Le poesie di Maria Luisa Mazzarini sono impressioni di luce e colore. Percorrerle è come addentrarsi, tra mille sinestesie, in una foresta di simboli (la “forêt de symboles” baudelairiana!) e iniziare un viaggio attraverso la trama di un “romanzo in versi”.
Quella trama è (semplicemente?) la vita: quel “mare mosso” ondoso e inquieto del titolo è la vita, e noi siamo un fiume che non può fare altro che sfociare in quel mare, dopo aver conosciuto desideri e mancanze, distanze e malinconie, dopo aver provato l’Amore fatto di “abbracci d’acqua e infuocata sabbia”, l’Amore che è “alga verde e luminosa conchiglia”, che è essere due “nella libertà dei gabbiani”, ma anche paura di perdersi nel buio, bisogno di “trovare nuove parole” a riscrivere una storia.