Considerato a lungo – e a torto – uno degli idealisti “minori” (con Fichte) in riferimento a Hegel, Friedrich Schelling è piuttosto un filosofo che ha superato la visione classica di questa corrente di pensiero anticipando molti temi che verranno sviluppati soltanto nel XX secolo. La sua filosofia della natura, secondo la quale spirito e natura, Io e non-Io, soggettività e oggettività si fondono nell’Assoluto originario e indifferenziato, introduce concetti quali l’inconscio e l’evoluzione cognitiva, che saranno alla base di buona parte della filosofia dello scorso secolo. Come è stato detto, quello schellinghiano è un «sistema vivente», in cui ogni risultato raggiunto diventa punto di partenza per nuovi approfondimenti, in un percorso filosofico che non ha timore di inoltrarsi nelle più oscure profondità dell’essere.