Ogni terremoto è un fatto culturale, ancora prima che geologico: sotto la polvere e i detriti si aggrega una narrazione condivisa, fatta di dicerie e avvenimenti reali fusi insieme, a formare ricordi e nuove credenze. Le narrazioni dei recenti terremoti tendono a scindere i due aspetti: o sono asettiche raccolte di dati, o sono storie strappalacrime. Qui, invece, si porta allo scoperto lo stato fisico e mentale di chi ha vissuto e ancora vive nei territori che hanno conosciuto i sismi, la loro distruzione, e la necessità di ricostruire dopo che questi hanno fatto il loro corso. Qui ci sono i tanti volti del terremoto, e a ognuno è dedicato un duplice punto di vista, quello del racconto e quello dell’inchiesta, per restituire un’immagine potente, complessa e completa, della vita in un luogo in ricostruzione. E per raccontare la spinta, l’energia che ogni terremoto porta con sé, mentre avviene ma anche quando passa.