Testimone e vittima, come l'amato Šalamov, dell'orrore staliniano Gustaw Herling lo ha ostinatamente ricordato a chi lo sminuiva o negava.
Il grande scrittore polacco-napoletano ci narra le trame e i fallimenti di un'umanità che si concede al male e ci ricorda che è indispensabile schierarsi, scegliere da che parte stare.
Quando arrivai nel lager di Ercevo, nei pressi di Kargopol', regione di Archangel'sk, ero un giovane forte, robusto; mi hanno fatto lavorare duramente e dopo due anni spedito in una baracca del campo chiamata "il mortuario".