«Vittorio Alfieri è il primo uomo nuovo, anche quando il suo tono e il suo stile si compiacciono di arcaismi, ora romanamente eroici, ora aristocraticamente anarchici. Dall’angusto Illuminismo del Settecento la sua volontà tende a un’affermazione romantica e individualista. È figlio caratteristico del suo tempo per la sua inquietudine avventurosa e per la disperata necessità di polemica contro le autorità costituite, i dogmi fatti, le tirannie religiose e politiche. Ci ha lasciato il più generoso esempio di resistenza intellettuale attiva contro le oppressioni politiche, resistenza dell’individuo solo che non è vinto già per il fatto di sentirsi spiritualmente più alto del tiranno». (Piero Gobetti)