Milano, l'alba di una calda giornata di luglio. Una telefonata e un amico che si presenta dopo trent'anni. Il racconto confuso di una disgrazia. L'avvocato Sartori viene strappato alla pensione, ai suoi sigari cubani e alle sue letture da un assurdo mistero da cui non potrà fare a meno di farsi coinvolgere.
Sarà l'occasione per scoprire nuovi lati del mondo della giustizia, delle inchieste, dei diritti di chi accusa ma anche di chi è accusato: una riflessione disincantata e accattivante che conquisterà il lettore fino all'ultima pagina.
Sartori andrà alla ricerca del colpevole, ma scoprirà anche molte cose su di sé, così che si troverà a constatare che "la vita è come un sigaro: a un certo punto si può spegnere e allora devi riaccenderlo".