Sta scritto: «ciò che è storto non può essere raddrizzato». Raccolti in questo libro sono versi come fossili di rivolta, favole scampate al diluvio, crociate di fanciulli. Attraversando la memoria dei nati di contro, Cornelio ribadisce che i corpi negati e i corpi estinti vanno restituiti al mondo che viene. La “specie storta” è quel movimento immaginativo che propone non una ginnastica di raddrizzamento, ma un’ulteriore postura della valanga.