“Mi piacciono i toscanismi della lingua di Collodi, adoro la sua voce e le voci dei suoi personaggi, che io provavo ad accennare quando leggevo il racconto ai figlioli prima di addormentarli. Le sue pagine sembrano fatte apposta per la lettura ad alta voce. La voce di Collodi è aspra, concreta, esatta, abrasiva. Ha una musica stupenda, ruvida, e a volte può essere languida e dolcissima, ma sempre accompagnata da un sorrisetto di beffa. Collodi vuole bene ai suoi personaggi, al suo protagonista, ma allo stesso tempo li prende in giro, li sfotte, li avvolge in una luce ironica. Il burattino è un ciclotimico, dagli impeti eccessivi, sia nell’entusiasmo che nella delusione e nella rabbia. Si esalta dei momenti di contentezza e si crocifigge nei momenti di sconforto.”