Romanzo del 1896 nel quale tuttavia ravvisiamo già la progettualità utopica che in Wells è insieme desiderio di giustizia, di ordine, di efficienza raggiungibili solo attraverso un’evoluzione societaria pianificata e controllata.
In una cittadina della provincia inglese il Vicario, esperto ornitologo, spara a un angelo, proveniente evidentemente da un’altra dimensione, credendolo un uccello raro, ferendolo. Lo cura e prende a proteggerlo, ma le velleità di rinnovamento e di giustizia dell’angelo naufragheranno nell’illusione e nell’angoscia per le assurde ingiustizie tipiche del mondo umano fino a condurlo a morte. Pungente la satira wellsiana nei confronti del conformismo e del perbenismo borghese, e persino dell’ottusità del mondo della scienza.