Alla morte, Montesquieu lasciò al figlio Jean-Baptiste alcuni grossi quaderni, che si possono designare col titolo scritto in testa al primo: "Alcune riflessioni o pensieri staccati che non ho messo nei miei lavori". Erano le sue carte inedite. Il primo quaderno era in gran parte autografo, mentre negli altri due la mano dei diversi segretari di Montesquieu si faceva assai piú frequente. Contenevano, alla rinfusa, appunti su conversazioni reali o immaginarie, materiali per la compilazione di opere in progetto o per l'ampliamento di quelle già pubblicate, riflessioni varie su argomenti morali, storici, politici o letterari, oltre ai «pensieri» staccati, che rientravano nella tradizione classica francese.
Quella grande messe di materiale è oggi ripubblicata, nella traduzione di Leone Ginzburg, in un formato compatto ed economico. Si tratta di testi rari e poco conosciuti, perlomeno al grandissimo pubblico, che sono fondamentali per la comprensione del pensiero di Montesquieu e della sua figura più in generale.