Orafo, scultore e scrittore d'arte, di natura irrequieta e violenta, ebbe una vita avventurosa, segnata da contrasti, passioni, delitti, per i quali fu spesso costretto all'esilio o alla fuga. Ma come tutti i grandi talenti ci ha lasciato opere sublimi: il Perseo a Firenze; Apollo e Giacinta e il Narciso al Museo del Bargello; il Crocefisso all'Escorial; la Ninfa di Fontainebleu conservata al Louvre. La sua autobiografia è scritta in linguaggio schietto e colloquiale, con al centro il tema della realizzazione delle proprie ambizioni e della sua genialità, dove convivono splendori e miserie, personaggi raffinati e crudeli. Da subito questo scritto incontrò il parere favorevole del pubblico e divenne un caso di grande successo.