Cuore di colibrì
Buchbeschreibung
Nato a Milano ,vissuto cambiando spesso casa e città, senza poter radicare vere amicizie, ma conoscendo l’animo delle genti e il mio. Abbandono ingegneria, dedicandomi a vari lavori, accumulando esperienze e coltivando l’amore per la poesia. Oltre alla letteratura amo la musica rock e la natura.
Le poesie sono spesso amare, esprimono la solitudine dell’uomo, i tormenti ,l’imponderabilità di amore e vita, in un mondo d'apparenza, indifferente, ostile come l'attuale. Nei versi liberi e musicali, però, ci sono anche speranza, sogni, illusioni: uno sguardo profondo verso l'orizzonte.
La vita, il mondo, il tempo
tra sogno, illusioni e Amore.
La vita è, nonostante tutto, un dono unico, ma senza mezze misure: accettarla, amarla, o rifiutarla, disprezzarla; oppure, ora l’una ora l’altra cosa, mentre sopravviviamo annaspando tra i flutti. Il poeta è dannato e privilegiato: sente il dolore che permea il mondo, ma ne assapora l'essenza, senza l’anestesia insensata di chi si accontenta.
Il mondo e il tempo cosa sono? Un’epoca sbagliata, un’era vecchia e stanca, ma in fin dei conti la nostra casa: alta, maestosa, ma con fragili fondamenta. I sogni aiutano a vivere, ma in un lampo si trasformano in illusioni. Il poeta si libra in volo, incurante del vuoto che lo inghiottirà quando le sue ali saranno sciolte dallo stesso fuoco che lo attira.
La vertigine è quasi estasi, felicità: il mondo è minuscolo, da lassù; ma non dura, va colta al volo quando ti sfiora.
Il poeta è un albatro: creatura leggera, solo nel suo volo intorno al mondo, ma a terra goffo, schernito dalla folla. Il suo animo da fuori può apparire quieto, talvolta ilare, ma dentro affronta una perenne tempesta e profondità nere.
Chi è la protagonista del suo amore? Una o più donne? O non esiste, idealizzata dalla sua fantasia?
L'oggetto dei suoi sentimenti, afferrato, ma più spesso ricordato, rimpianto, è più vero della realtà, perché i sentimenti che suscita sono forti, aulici, stordenti.
Lasciarla andare è quasi generosità, accontentandosi di ciò che è stato: saperla felice, anche senza di lui.
Non importa se antico poeta o moderno bardo: la malattia della passione è sempre in agguato; su e giù, rallenta o accelera il battito, senza mezze misure: ama e soffri.
C’è un drago dentro il poeta, una bestia mistica che lo divora segretamente: nessuno da fuori vede il suo tormento, il suo ridursi a brandelli.
Ogni alba porta nuovi spasmi, riaccende il soffrire che la notte ha sopito nella sua morte a termine.
Le poesie sono incise sull’animo, scritte nella carne; ogni significato resta tatuato sulla sua pelle, a disposizione di chi vorrà leggerlo.
Solo, senza un compagno di viaggio, se non sogni e rimpianti. La soluzione sarebbe semplice: rinchiudersi in una stanza, stordire i sensi, seppellire i ricordi. Illusione: il poeta deve continuare a camminare per il mondo, descriverlo, cercare di svegliare le coscienze lievemente.
Il poeta è inadatto al mondo, alla vita sociale: finirà per distruggersi, annientare se stesso in un vortice di sospiri. Per esistere, per gridare quello che non può tacere.