Precettore d’Europa, teologo senza Chiesa, riformatore senza scismi, maestro dell’interiorità e del dubbio: Erasmo da Rotterdam ha impersonato il protagonista assoluto dell’Umanesimo, la coscienza critica dell’uomo che, uscito dal Medioevo, si trovò a vivere in uno sconfinato scenario di nuovi valori politici, religiosi, culturali e sociali. Di questa epoca di contrasti ha stigmatizzato il fanatismo, la superstizione, l’autoritarismo e il dogmatismo; ma sempre attraverso la mediazione dell’ironia, del pluralismo, del relativismo. Resta inalterabile nel tempo il suo richiamo all’esercizio della ragione, della tolleranza, della comprensione tra uomini, ma anche di se stessi, dell’armonia tra la propria vita esteriore e quella interiore.