"I fratelli Karamazov è il romanzo più grandioso che mai sia stato scritto, (...) Non è certo un caso che tre capolavori di tutti i tempi trattino lo stesso tema, il parricidio: alludiamo all'Edipo re di Sofocle, all'Amleto di Shakespeare e ai Fratelli Karamazov di Dostoevskij. In tutte e tre le opere è messo a nudo anche il motivo del misfatto: la rivalità sessuale per il possesso della donna." (Sigmund Freud)
Pubblicato nella sua forma integrale nel 1880, l'ultima opera di Dostoevskij "I fratelli Karamazov" viene universalmente considerato come uno dei massimi capolavori letterari dell'ottocento. Al centro della vicenda c'è la storia di una famiglia, i Karamazov: Fëdor, il vecchio padre, lussurioso e malvagio; i figli: l'impulsivo Dmitrij, che si contende con il padre l'amore di Grusenka; il tormentato Ivan, un filosofo dell'ateismo, il candido Alësa, novizio in un convento, e il quarto figlio, l'illegittimo Smerdiakov, epilettico e tenuto in casa come un domestico.
Il romanzo tocca i grandi temi dell'esistenza umana: l'eterno conflitto tra padri e figli, il continuo tentativo di una conciliazione tra l'idea di Dio e l'esistenza del male e, soprattutto, la ricerca di una possibile salvezza spirituale.