Nella raccolta Inisce poetica Andrea Roman, vestiti i panni di un novello filosofo greco, rivolge a sé stesso e al lettore numerose domande, spinto dall’urgenza di conoscere i segreti della vita, della nascita, della crescita, dell’amore e della morte che porta con sé una rinascita, un nuovo cammino. In questo meraviglioso cosmo in cui l’uomo vive e continua a crescere, giorno dopo giorno, come un albero frondoso che protende i rami verso il cielo, l’infinito, l’immensità, il poeta utilizza in ogni verso l’avverbio forse, che indica il dubbio, la probabilità, l’approssimazione, con l’obbiettivo di arrivare alla verità dell’esistenza, della vita e della morte.
(Tratto dalla prefazione di Hafez Haidar)
Andrea Roman nasce a Milano nel luglio 1973. Attualmente vive e lavora a Milano, da sempre apprezzatore tenace, ha da poco scoperto il piacere della scrittura, in tutte le sue forme, frequentando aspiranti e già affermati autrici ed autori italiani. A loro è dedicata questa raccolta di poesie, in particolare a T.B. fantastica e tosta. Tutto in te apprezzo nubi inquietanti avanzano battiti lotta esclamando sempre hurrà.