Stanco della vita, un uomo sulla trentina si rintana in un albergo di provincia in cerca dell'oblio. La monotonia delle giornate viene interrotta quando, per caso, scopre un buco nel muro attraverso il quale riesce a spiare le vite di altri ospiti di passaggio tra miserie, incanti, rivelazioni e depravazioni. "L'Inferno" è caratterizzato da una scrittura e una sensibilità simboliste e decadenti cui si accompagnano temi naturalisti. Pur conservando tracce del cupo pessimismo tipico della narrativa Barbussiana, l'opera tende al suo superamento attraverso uno slancio, se non ancora proiettato verso una salvifica dimensione socializzante, avviato quantomeno a una forma di rigenerante umanitarismo.