Pubblicato a tre anni dalla Liberazione, nel 1948, Prima che il gallo canti (che comprende Il carcere e La casa in collina) compendia due grandi temi, anche biografici, che avevano animato gli anni precedenti della vita di Cesare Pavese. Se Il carcere rappresenta ed esorcizza l’esperienza del suo confino politico calabrese, La casa in collina rappresenta il grande vuoto pneumatico della sua vita: non aver partecipato alla Resistenza, nel momento in cui i suoi amici più cari, scrittori e intellettuali, morivano nella lotta antifascista.
La tragedia, la sconfitta, la solitudine dell’uomo davanti alla vita. Perché «Solo i morti hanno visto la fine della guerra».