Salvatore Castellana fu catturato dai Tedeschi in Montenegro dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, deportato in Polonia e liberato dagli Inglesi nel 1945, al termine della guerra.
Con una scrittura sorvegliata ed efficace, la figlia Serafina rievoca i fatti salienti della sua infanzia sotto il regime fascista e degli anni del conflitto mondiale, fino al ritorno del padre.
La seconda parte del testo è la trascrizione del Diario di Salvatore Castellana, redatto durante gli anni della prigionia, e costituisce un documento di indubbio valore storico, oltre che affettivo.