Anni Trenta: un misterioso omicidio sul Garda. E una oscura pista che conduce al Vittoriale... "Versò una terza, generosa dose di brillantina nella mano sinistra disposta a cavo, si fregò i palmi di entrambe le mani e infine lisciò alla perfezione i capelli corvini. Non uno era fuori posto. La lucentezza della brillantina, che lo inebriava con il suo odore di barberia, di coloniali e di bordelli raffinati, mascherava alla perfezione i primi capelli d’argento che si facevano largo, specie all’inizio delle basette che - anche per questo - lui radeva senza risparmio e senza ripensamenti. Si guardò nello specchio, compiaciuto. Il baffo destro, color carbone, si inarcò. Di soddisfazione."