Tutti coloro che sperimentano la sottomissione, alla fine si abituano. Millenni di schiavitù hanno prodotto nelle donne una forma di adattamento che rende loro dolci persino i frutti più amari.
Ci sono padri e madri che ingannano le proprie figlie promettendo un mondo imparziale, una meraviglia che si chiama amore ricambiato, che a volte si rivela un’illusione o una prigione. Ci sono uomini che si riempiono la bocca di parole e gonfiano il petto di orgoglio mentre dichiarano i princìpi universali, che sono tali solo nell’universo degli uomini, meglio se uguali a loro. E ci sono figli che hanno pianto le lacrime delle loro madri quando le hanno viste perse, abbandonate e bastonate ma che, una volta diventati adulti, hanno a loro volta perso, abbandonato e bastonato.
Nel mondo delle Cronache delle principesse addormentate, invece, le donne si impossessano del potere dei padri, mostrano con orgoglio il coraggio che manca a molti uomini, diventano anche crudeli, arroganti, prepotenti, spietate, smettono l’abito dell’anima bella e indossano, secondo le circostanze, l’armatura del guerriero giusto, la corona del tiranno oppure il cappuccio del boia. In questo mondo a rovescio, pur rimanendo donne, non sono affatto oppresse e innocenti, ma diventano, come gli uomini, anche carnefici onnipotenti.