Bologna, 1311. Un discepolo dello Studium trascina a notte fonda il cadavere di un uomo fino alla casa del suo maestro, Mondino de' Liuzzi, medico e anatomista. La vittima è stata uccisa in modo orrendo e nel torace, aperto con una sega, il cuore è stato trasformato in un blocco di ferro. Sedotto dalla possibilità di scoprire il segreto che ha consentito una simile trasmutazione, Mondino decide di aiutare il giovane che, proclamandosi innocente, gli rivela la sua vera identità. Il suo nome non è Francesco Salimbene ma Gerardo da Castelbretone e, come il suo confratello assassinato, è un cavaliere templare, sotto le mentite spoglie di uno studente di medicina. Per coprirlo, il medico è costretto a dire il falso all'inquisitore Uberto da Rimini, feroce accusatore dei Templari, che non tarda a bussare alla sua porta. Quando però un secondo cadavere viene ritrovato nelle stesse condizioni, Mondino e Gerardo capiscono quale urgente soluzione adottare: arrivare all'assassino prima dei domenicani. È questa l'unica speranza per scagionarsi da qualsiasi accusa e sfuggire alle torture con cui, una volta arrestati, Uberto saprebbe far confessare loro anche crimini mai commessi.