Essere alberi e non saperlo
Om bogen
Gli alberi sono molto più di quello che sembrano. A prima vista, assomigliano a delle colonne di legno inanimate, abbellite da strane estremità verdi sottili al tatto, talvolta adornate di boccioli di vari colori, la cui presenza è per lo più ornamentale e dal ruolo poco significativo. In realtà custodiscono, al loro interno, un’anima con un preciso mandato, in grado di impartire insegnamenti al resto della creazione. Quando passiamo del tempo in loro compagnia, a poco a poco ci accorgiamo di come agiscono, di come interagiscono, di come crescono e di come sviluppano la loro relazione con l’esterno. Ma sopra ogni altra cosa, gli alberi conoscono la felicità dell’essere generosi, condividendo tutto ciò che sono e tutto ciò che hanno, ispirando un effetto domino di sentimenti caldi, positivi ed avvolgenti. Niente viene tenuto nascosto o risparmiato, niente viene sprecato, ogni loro parte è “in servizio”. Per loro, esiste solo il tempo presente al quale rispondere, dove la funzione di soccorso ed assistenza si manifesta nella sua quintessenza. Un simbolo di fratellanza dove l’umiltà la fa da padrona, dove tutte le relazioni sono viste come amiche, degne di aiuto e di rispetto. Gli alberi ci guardano dall’alto della loro prospettiva, in qualità di attori inconsapevoli del nostro benessere. Una continua meraviglia per chi ha la sensibilità per ascoltarli ed abbracciarli. Gli alberi parlano di noi... e noi dobbiamo parlare di loro.