In un mondo ipersaturo di informazione, immersi nel flusso ininterrotto di news, siano letteralmente fatti di cronaca, consumatori compulsivi e acritici di notizie. Sorprende che già dalla prima metà del XIX secolo alcuni lungimiranti scrittori registrassero i sintomi di questa imminente overdose mediatica e della pericolosa deriva qualunquista verso cui l'informazione andava incontro. Nei testi qui raccolti, testimonianza di questo passaggio, Zola scrive "la gente vuole notizie? Ingozziamoli di notizie. I giornali sono agenti di perversione letteraria", Nerval ironizza sulle bufale giornalistiche e de Larra mette alla berlina l'entusiasmo dell'apprendista redattore. Non ultimo, Verne preconizza un futuro remoto, non molto diverso dal nostro presente, totalmente asservito al volere dei media.