Federico Lennois
Om bogen
Comechè belli entrambi, i loro volti nondimeno erano al tutto differenti nel carattere e nell’espressione. Quello di Augusto, giovine di 24 anni all’incirca, era una copia perfetta di tutt’i belli e insipidi volti inglesi: lungo, biondo, spelato, occhi cerulei, naso affilato, fronte spaziosa e intelligente. Di botto si scorgea nelle sembianze di questo giovine una placidezza di temperamento, non soggetto ad alterarsi che nel caso di offese al suo infiammabile amor proprio: poco loquace, poco espansivo, il più lieve dolore fisico spremea lagrime da quel debil corpo, cui la più delicata e gentilesca educazione avea renduto vie più molle e insofferente. Il cuore di Augusto benchè rigonfio di alterigia, era proclive ad ogni gentil sentimento; ma la sua fibra non reggeva alla vista de’ mali e delle miserie umane: egli torceva con disgusto il guardo dagli accattoni e da’ mendici di strada, e non comprendea la vita senza gli agi e le ricchezze. Augusto era di quegli uomini pei quali la miseria è sempre un delitto, qualsivoglia ne sia la cagione. Un sentimento peraltro era da lui onorato in sommo grado, l’amicizia, incapace di grandi e bollenti passioni, egli era parimente incapace di mire basse e di volgari interessi; nobile per nascimento, per istinto, per tempera d’animo e di corpo, il fratello d’Isalina era amico sincero e cordiale, perocchè nimico di ogni interessata simulazione.