"Gli asini" n. 75-76, maggio-giugno 2020
Om bogen
Il secondo decennio del secondo millennio si è aperto con una pandemia che ha fermato l'intero pianeta, provocando lutti e acuendo vecchie e nuove disuguaglianze. "Il Nuovo Anno porta una terra sgomenta", recita il verso di Auden da "Lettera per il nuovo mondo", scritta nel 1940, poesia che si chiude ricordando che "la vera democrazia comincia con una franca confessione dei nostri peccati". Alla pandemia, alle sue cause, alle sue conseguenze è dedicato in buona parte questo numero. Nella prima parte, Persuasioni, proponiamo le riflessioni più generali di vecchi e nuovi collaboratori: Gianfranco Bettin, a partire dalla Ginestra di Leopardi, ragiona sulla lotta comune e perenne dell'essere umano contro la morte; Giacomo Borella descrive la città fermata dal virus, auspicando che questo inceppamento possa fornirci insegnamenti duraturi; Jon Jost, regista e intellettuale statunitense, guarda amareggiato la follia di una società dominata da automobili, smartphone, supermercati e consegne a domicilio; Oreste Pivetta riflette sulla povertà che viene e sulla superficialità del nostro sistema di informazione; sulla crisi economica dei prossimi mesi si concentrano Rinaldo Gianola, che propone di introdurre in Italia il modello tedesco di cogestione delle imprese, e Domenico Chirico, con una comparazione con l'Italia del "miracolo economico"; Vittorio Giacopini si sorprende della velocità con cui il corpo sociale si è adeguato al confino di massa; Marica Fantauzzi e Luigi Manconi analizzano cosa succede nelle carceri italiane; Sandro Mezzadra ci ricorda che le lotte dei prossimi mesi potranno e dovranno puntare a orientare le trasformazioni sociali portate dall'epidemia; e Piergiorgio Giacchè scrive dell'inadeguatezza della politica e della cultura.