Per comprendere Praga bisogna percorrerla di giorno e di notte - forse più di notte che di giorno - senza fretta; camminare sotto i suoi portici e investigare tra le pietre dei lastricati delle sue strade dove è possibile ritrovare in una fessura una moneta perduta tanto tempo prima.
Paolo Ganz lo sa e, armato di penna e taccuino, ce la racconta, in equilibrio sulla fune tesa tra passato e presente. Personaggi, luoghi e incontri compongono un affresco pronto a raccontare la magia della città sulla Moldava; perché Praga è forse il luogo in cui ci si può ritrovare e dove incontrare il nostro doppio, colui che non siamo mai stati o che non abbiamo mai avuto il coraggio di diventare.
"Praga «paesaggio letterario», come la definì Claudio Magris, continua a esistere nel sogno proprio come l'avevano descritta le penne di Neruda, Hasek, Kafka o Hrabal; limpida più nel ricordo che nella reale sostanza, che raramente si discosta dalla bella città che rimane".