Granelli di sabbia
Om bogen
L'opera si presenta come un insieme di granelli di sabbia, tutti uguali tra loro, se visti nel loro insieme, ma tutti diversi tra loro, se si potessero guardare con una lente di ingrandimento che permette di coglierne i diversi colori e le diverse forme. Le poesie sono attimi, descrizioni di singoli istanti, ora interiori ora esteriori, legati ad un qui e ad un'ora, legati alla natura, al mare, alla terra in cui vive l'autrice, che partono da un singolo istante o da un singolo fatto, anche piccolo, anche quotidiano, anche apparentemente insignificante, per diventare metafora di eternità e assumere i caratteri dell'universalità, dell'universo in cui vive l'autrice, del suo mondo permeato di Sicilia, della vita del paese, di valori antichi, di nostalgia, di famiglia, di casa. La poesia di Nadia La Chiusa è ora fortemente italiana, ora tendente all'essenziale, priva di fronzoli, descrittiva di attimi, ispirata all'Haiku giapponese, che congela un istante temporale, che si concentra sulle piccole cose, che non parla di sentimenti, ma che spontaneamente nascono nel lettore quando si trova immerso in quel preciso momento, e il sentimento è diverso, in base al cuore del lettore stesso. Alcune poesie si soffermano sul cambiamento, qualsiasi esso sia, che porta una crescita interiore, che fa male ma che è necessario, altre traboccano di desiderio di innocenza, di ritorno alla semplicità dei bambini, che sono privi di sovrastrutture e che sono veri e diretti nella loro semplicità. Come granelli di sabbia le poesie formano un'opera in bilico tra le certezze dei valori e i cambiamenti interiori che portano al domani, si pone proprio sull'uscio della porta, dove ancora puoi guardare indietro ma vedi già cosa c'è nella stanza successiva, si pone proprio nel momento in cui si fa quel passo a cavallo dell'uscio.