I Beati Paoli
Grande romanzo storico siciliano
Om bogen
Fedelmente ricostruito dalle fonti originali è ordinabile il nostro 33° volume della collana dedicata alle opere di Luigi Natoli (William Galt).
I Beati Paoli apparivano ed erano nel fatto come una forza di reazione, moderatrice: essi insorgevano per difendere, proteggere i deboli, impedire le ingiustizie e le violenze: erano uno stato dentro lo stato, formidabile perché occulto; terribile perché giudicava senza appello, puniva senza pietà, colpiva senza fallire. E nessuno conosceva i suoi giudici e gli esecutori di giustizia. Essi parevano appartenere al mito più che alla realtà. Eran dappertutto, udivan tutto, sapevan tutto; e nessuno sapeva dove fossero, dove s’adunassero. L’esercizio del loro ufficio di tutori e di vendicatori si palesava per mezzo di moniti, di lettere, che capitavano misteriosamente. L’uomo al quale giungevano, sapeva di aver sospesa sul capo una condanna di morte.
Tra leggenda e realtà rivive il mito dei Beati Paoli nelle pagine del romanzo più famoso di Luigi Natoli. Amore, morte, onore, vendetta e tutti i sentimenti dell’animo umano sono mescolati con grande sapienza narrativa in una fedele ricostruzione storica. La Palermo degli inizi del 1700 vive in un perfetto affresco toponomastico che spazia dai vicoli bui e sporchi della povera gente a quelli sfarzosi delle ville e dei palazzi nobiliari che acuisce il grande contrasto fra i due ceti sociali in un’epoca irripetibile e misteriosa narrata con ineguagliabile maestria.
Io conosco tutte le miserie della vita; io ho penetrato nelle tane dei contadini, veri greggi di schiavi curvi sotto il bastone; ho penetrato nelle case degli artigiani che vivono di stenti; ho veduto la miseria che si nasconde per la vergogna, e aspetta la notte per cercare fra le immondizie un pezzo di pane duro, un osso, un torsolo; ho veduto tutte le sofferenze umane e cento, mille, diecimila bocche singhiozzare e domandar giustizia! E allora ho chiamato d’intorno a me gli uomini di buona volontà e ho detto loro: “Siamo la difesa dei deboli e dei miseri!”. Fino a che il mondo non sarà mutato, e vi saranno da un lato uomini privilegiati ai quali tutto è lecito, e a cui benefizio son fatte le leggi, ed uomini condannati a patire tutti gli arbitrii e tutte le violenze; è necessario creare una forza che s’opponga, arresti, impedisca questi arbitrii; è come una specie di pareggio di forze. E non è una cosa nuova. Credete voi forse che i Beati Paoli siano sorti ora? Conoscete la storia? Ai tempi di Federico imperatore, Adinolfo di Ponte Corvo fondò la società dei Vendicosi: essa non aveva intendimenti diversi dalla nostra. I Beati Paoli discendono dai Vendicosi. I Beati Paoli son vecchi di secoli. Qualche volta si addormentano; a un tratto quando la misura è colma, si destano. Noi morremo, e dopo di noi ne verranno altri; perché i deboli avranno sempre bisogno di chi li protegga, di chi li difenda.
Questa edizione riproduce l’opera nella sua versione originale (l’ultima mentre l’autore era ancora in vita), ed è da ritenersi l’unica ufficiale.