Il buon educatore
e altre storie
Om bogen
"E se gli s'insegnasse a dire di no invece che a diventare più intelligenti?".
"Una sera del '69 ero sceso a Roma per delle riunioni e Marco Bellocchio mi fece conoscere il produttore di I pugni in tasca, che mi chiese se mi sarebbe piaciuto dirigere un film. Il cinema era una mia passione e dissi ovviamente di sì, scrivendo con un amico una sceneggiatura su un tema che mi stava molto a cuore, avendo lavorato con i bambini e gli adolescenti e conoscendo le storture della nostra società, le difficoltà di un ingresso attivo e sereno dentro la società degli adulti. Come li si aiutava ad affrontarle, ad affrontare le responsabilità di essere attivi e forti in un contesto opaco o nemico? Mi vennero però chiesti troppi compromessi, e, non volendo perder tempo in anni di grande movimento, rinunciai a fare il regista. Ma i dilemmi che ha di fronte chi aspira a diventare un 'buon educatore' non mi sembra siano affatto cambiati da allora, tanto più in un'epoca di accettazione e di soggezione e non di ricerca e di rivolta".