Il corpo crudo
Om bogen
Il corpo crudo. Chi ha ucciso il geniale e spudorato Bruno Sirio, alias Dio+, fotografo-artista di fama internazionale le cui opere, contese dai collezionisti, danno regolare scandalo sulla stampa specializzata e non? E soprattutto chi, nella sua casa-studio torinese, ha voluto ammazzarlo in quel modo così efferato e simbolico? C’entra qualcuno della sua variegata «corte», costituita soprattutto da rappresentanti del «gentil sesso», usate e poi abbandonate dall’artista? Oppure l’assassino va cercato altrove, magari nel fazioso ambiente dell’arte contemporanea?
«Il fotografo Bruno Sirio, conosciuto e apprezzato dai cultori e dalla critica internazionale con lo pseudonimo di ‘Dio+’, era lì, stecchito. Aveva saldato il conto al ristorante della Nera Signora. Senza dubbio una cifra salata, a giudicare dall’entità dei danni. Se il fattore chiave del colpo di grazia non era ancora evidente, di certo qualcuno si era preso la briga d’ingozzare l’artista di disgorgante, conficcando la Sturatutto Magic Bottle dentro la sua bocca corrosa. Era inoltre più che evidente un altro bizzarro elemento: mancava all’appello il membro virile dell’uomo, organo che a una prima impressione sembrava essere stato strappato via dal perineo. ‘Ma che razza di animale potrebbe fare una cosa simile? Un lupo mannaro, dico io’, ironizzò il patologo, perdendo l’appetito al montare del ben noto dolore che gli afferrava i testicoli.»
Tanta brutalità nasconde un crimine passionale o dietro quella violenza c’è altro – interessi economici, invidie professionali, un odio patologico per il corpo di un genio che sfrutta i corpi delle sue «vittime» artistiche per esprimere la propria paranoica, oltraggiosa visione del mondo? Un romanzo folgorante. Un noir al femminile che è un viaggio alla radice delle nostre paure più ataviche. Nei recessi più inconfessabili del pensiero. Dove i confini tra normalità e psicopatologia sono tanto labili da annientare la distinzione tra mente umana e ferina.