Il figlio di Mussolini
Om bogen
Antonio Castellani, docente universitario di prestigio ora in pensione, con una carriera politica di successo alle spalle costruita sul “mito” dell’antifascismo e del progresso democratico, si è ritirato a vivere in una casa di riposo d’alto livello, un buon posto per riconciliarsi con la vita. Antonio ha infatti parecchie cose da nascondere agli altri e molte di più da dover perdonare a sé stesso, piccole e grandi nefandezze compiute per soddisfare la sua megalomania e per difendere da intrusioni o imprevisti la sua autorità e quella posizione sociale guadagnata con un protagonismo instancabile e non esente da un calcolo sapiente e cinico allo stesso tempo. Anche sul piano sentimentale è appagato dal rapporto che è riuscito a costruire con Ada, una giovane inserviente della struttura, sensibile e intelligente e che lo ama sinceramente. Ora che tutto sembra andare per il meglio, però, l’arrivo inatteso del suo unico figlio e della sua compagna, turba la sua serenità, profilandosi da subito come l’annuncio della sua rovina. Previsione che drammaticamente si realizza, costringendolo non solo a una resa dei conti impietosa con quei due giovani, ma pure a una revisione spietata di tutta la sua vita: i problemi esistenziali che gli hanno procurato l’assenza di un padre, la scoperta poi della sua identità e, infine, le sue manchevolezze come genitore. Questo libro è la memoria di quegli avvenimenti, un viaggio intenso e sofferto dentro l’anima del protagonista, una riflessione sulla sua evoluzione umana.
All’interno - come in tutti i volumi Fermento - gli “Indicatori” per consentire al lettore un agevole viaggio dentro il libro.