Il giardino dei ciliegi
Om bogen
Ultimo lavoro teatrale del grande drammaturgo, fu portato in scena per la prima volta nel 1904: è la storia di un'aristocratica russa, che insieme alla sua famiglia fa ritorno nelle terre di proprietà che comprendono anche un grande giardino di ciliegi. Il terreno è però sotto ipoteca e nonostante vengano esplorate varie possibilità per estinguerla, la famiglia non ci riuscirà e sarà costretta ad abbandonarlo. Il tema di fondo è una certa futilità culturale, che coglie nel segno un'aristocrazia incapace di guardare oltre la propria condizione sociale. Ispirata ad alcune vicende della vita di Cechov, tra cui la madre che all'epoca della sua adolescenza si ritrovò sommersa di debiti a seguito di una truffa edilizia, quest'opera fu scritta nel corso di diversi anni, durante i quali momenti di frustrazione si alternarono a giorni di esaltazione. Sviluppata in quattro atti, è un'indagine sui cambiamenti sociali improvvisi a cui sono soggetti gli individui, che di conseguenza mutano comportamenti e abitudini anch'essi. All'interno - come in tutti i volumi Fermento - gli "Indicatori" per consentire al lettore un agevole viaggio dentro il libro.