Il Giro del mondo in 80 giorni
Om bogen
Michael Palin è convinto di essere dromomane: praticamente da sempre, è ossessionato dal desiderio di viaggiare. Anche se nella sua prima vita ha fatto il comico e militato nei leggendari Monty Python, il "virus" era in circolo, e nel 1989 la BBC gli propone una cura: ripercorrere i passi di Phileas Fogg, il protagonista de Il Giro del Mondo in 80 Giorni di Jules Verne.
Quando parte dalla capitale inglese a bordo dell'Orient Express, Palin non ha mai girato un documentario, non ha uno straccio di canovaccio, è quasi in preda al panico e davanti a sé ha soltanto due punti fermi: fare il giro del mondo senza usare aeroplani (al tempo di Jules Verne non c'erano) tornando a Londra prima dello scoccare degli 80 giorni e mettere insieme abbastanza materiale per 6 documentari da 15 minuti. La BBC ne tirerà fuori 7, visti da 12 milioni di persone, e diventati un culto assoluto.
E da questa esperienza irripetibile, Palin ci tirerà fuori anche un libro, diventato un bestseller in tutto il mondo anglosassone. Un viaggio intimo fra luoghi mitici come il canale di Suez, l'India e la Cina, ma anche un viaggio tra i suoi pensieri e le sue riflessioni. Un viaggio ben più profondo di quello fisico, terminato in 79 giorni e 7 ore, e di quello mostrato nella serie TV. Un'impresa d'altri che a 20 anni di distanza – nel 2009 – è stata celebrata con una rimpatriata fra amici, descritta nell'inedita postfazione. E il risultato è un update di quell'epico giro del mondo che unisce le emozioni di ieri e di oggi, e che finalmente arriva anche in Italia grazie a Sagoma Editore, che a maggio 2011 ha già pubblicato Viaggio Nella Nuova Europa, l'ultimo capitolo di questa lunga avventura.