Una ragazza epilettica cui l’ansia del virus scatena crisi convulsive; un infermiere che deve gestire da solo un’rsa abbandonata dal direttore; un medico di famiglia con l’acqua alla gola; l’infermiere perseguitato come untore dai vicini; anziani imperterriti che evadono di casa. Attraverso quindici conversazioni telefoniche, il narratore protagonista (medico volontario di un’unità assistenziale usca) racconta ogni aspetto della pandemia: le visite, la fatica di dover indossare la tuta stagna e i dispositivi di protezione, il lutto e la paura, ma anche il coraggio e la speranza. Uno straordinario resoconto, tra quadri drammatici ma anche inaspettati sprazzi comici, narrato da chi ha vissuto l’emergenza in prima persona, dall’altra parte della barricata.