La casa
Om bogen
In una notte di fine estate la Casa avverte un insopportabile prurito. Durante questa esperienza Essa prende coscienza di sé e del suo esistere; gradualmente ricorda la sua nascita, secoli prima, a partire dalle sue pietre di fondazione. Dal flusso dei ricordi riaffioreranno le storie dei suoi primi abitatori: l’incredibile incontro con Maria di Giovanni del Latte, la violenza da lei subìta, la gravidanza portata a termine con caparbietà, in una Toscana rurale della seconda metà del ‘500. Domizio, il figlio bastardo, diverrà il primo abitatore della Casa ed Essa ne seguirà le vicende per tutta la durata della sua vita, interagendo con lui in modo incorporeo, ma anche emotivo, a volte passionale. Molte vite si intrecceranno col cammino esistenziale di Domizio, storie di uomini e donne dai sentimenti primordiali.
La vicenda di Domizio, protagonista del romanzo insieme alla Casa, è un’intensa allegoria sull’importanza delle proprie radici e, nel contempo, è la rappresentazione archetipica del buono e del malvagio che, miscelati, compongono le nostre esistenze, dando vita a un magma composito e contraddittorio che tutti noi quotidianamente sperimentiamo.