La guerra russo-afghana
1979-1989
Om bogen
Ancora oggi, il conflitto russo-afghano, l'ultimo della Guerra Fredda, offre spunti e interpretazioni tanto controversi quanto attuali. Iniziata il 24 dicembre 1979, quando reparti appartenenti alla 108ª Divisione motorizzata dell'Armata Rossa oltrepassarono il confine settentrionale dell'Afghanistan, la guerra segnò profondamente il destino di questo sfortunato Paese e decretò anche l'inizio di un progressivo declino che portò il regime comunista di Mosca al collasso. L'Armata Rossa, all'epoca considerata come il più potente esercito del mondo, fu bloccata sulle montagne afghane da un pugno di guerriglieri islamici male armati, ma determinati a conseguire la vittoria finale in uno scontro ideologico e militare senza quartiere.
Un'efficace ricostruzione passa in rassegna l'organizzazione operativa e logistica, l'addestramento, le tecniche e le tattiche impiegate dall'Armata Rossa e dai mujaheddin nel tragico decennio di guerra, fornendo approfondimenti sugli errori che contribuirono in modo determinante alla sconfitta finale russa. L'analisi è inoltre completata da un'appendice che illustra l'odierna situazione politico-militare del Paese a quasi sedici anni dall'intervento delle truppe della NATO, attualmente incaricate (nell'ambito della missione "Resolute
Support") dell'addestramento, della consulenza e dell'assistenza in favore delle Forze Armate e delle Istituzioni governative afghane.