Nel raccontare la sua esperienza di alluvionato, l’autore accompagna il lettore in un percorso interiore di riflessione sul senso vita e sulla ricerca della felicità, che valorizza i rapporti umani e la lettura come strumenti fondamentali di arricchimento.
In quel momento una ragazza di circa vent’anni scende dall’auto del padre, con una vanga in mano e scarponi da lavoro. Ha un viso dolce. Mi guarda e dice: «Sono venuta per dare una mano».
Parole semplici, spontanee, pronunciate con grande rispetto e quasi con imbarazzo, come se temesse di arrecare disturbo, che dicono tutto sul suo cuore puro. Oggi vorrei tanto conoscere il nome di quella ragazza. Forse, come nel romanzo più noto di Umberto Eco, è solo il nome di una rosa, fiorita nelle prime luci del mattino dopo la tempesta.