La virtù delle donne
Om bogen
Matilde Serao, vissuta tra il 1856 e il 1927, è stata la prima giornalista italiana a dirigere ben tre quotidiani. Venne candidata sei volte al Premio Nobel per la Letteratura, senza mai ottenerlo. Una vera pioniera, nel lavoro e nella vita, vulcanica e anticonformista.
La sua scrittura, moderna, fotografica e graffiante, crea nei racconti che compongono il trittico “La virtù delle donne” (“La virtù di Checchina”, “O Giovannino o la morte”, “Terno secco”), figure indelebili di donne appartenenti a mondi diversi eppure vicinissimi.
Sullo sfondo di una Roma e di una Napoli vibranti di vita, le varie protagoniste e co-protagoniste vengono dipinte con acume, ironia, spietatezza, dolcezza, in un perfetto connubio che rende questi racconti dei piccoli gioielli. Non manca nessuno dei difetti dell’essere umano a far da contraltare alle “virtù” di queste creature, che respirano nelle case, nei vicoli e nei salotti di un’Italia che stava trovando la propria identità.