La vita nuda. Racconti scelti da "Novelle per un anno". Volume II
Om bogen
«Una novella al giorno, per tutt'un anno, senza che dai giorni, dai mesi o dalle stagioni nessuna abbia tratta la sua qualità»: questa è l’«Avvertenza» che Luigi Pirandello introdusse alle sue Novelle per un anno, l’opera che progettò nel 1922 (ma che non riuscì a portare a completezza: anziché 365 novelle ne pubblicò circa 250, suddivise in quindici volumi e un Appendice) con l’intento di riorganizzare tutta la produzione novellistica e inserire i suoi racconti in un’unica opera.
Minimiteatri, che dal 2005 riunisce personalità artistiche provenienti da diversi ambienti (Musica, Teatro, Università, Accademie dell’Arte…) ha selezionato alcuni fra i più bei racconti che compongono le Novelle per un anno e ne ha affidato la lettura ad attori e narratori professionisti che, pur nella più coerente fedeltà al testo Pirandelliano, ne fanno sprigionare, tramite la loro interpretazione, calore, intenzioni e sentimenti.
Questo audiolibro presenta una selezione di tre racconti tratti da La vita nuda, il secondo dei dodici volumi che compongono le Novelle per un anno.
Il racconto La toccatina descrive l’incontro fra due vecchi amici, Cristoforo Golisch e Beniamino Lenzi. Il secondo è stato colpito da un ictus che ne ha compromesso la capacità di muoversi e di parlare, e la scoperta di ciò getta Cristoforo Golish in una profonda disperazione e rabbia: «Colpito! Morto per metà! Rimbambito… Come non s’ammazza? Se io fossi medico, lo ammazzerei! Per carità di prossimo. […] Perdio, e quando mai l’abbiamo calcolata noi, questa pellaccia? La vita ha prezzo per quello che ti dà… Dico bene? Non ci penserei neanche due volte…». Poco dopo, però, anche lui viene “toccato” da un ictus, e la sua visione della malattia cambia radicalmente…
Entrambi i racconti La buon’anima e Senza malizia parlano di un matrimonio: nel primo, il «vergine di cuore» Bartolino Fiorenzo viene «dato in sposo» a Lina, impetuosa vedova di Cosimo Taddei, che fa del giovanotto una copia della «buon’anima»; in Senza malizia il timido e smilzo, miope e compìto giovanotto Spiro Tempini chiede debitamente alla maggiore delle quattro sorelle Margheri la mano di Iduccia, la minore, e si trova suo malgrado maritato a tutte e quattro.