L'età dell'innocenza
Om bogen
Introduzione di Tommaso Pisanti
Traduzione di Pietro Negri
Edizione integrale
Rilanciato dal successo del film con Michelle Pfeiffer e Daniel Day Lewis, L’età dell’innocenza è un mirabile affresco della borghesia newyorchese di fine Ottocento, contro il cui ottuso moralismo Edith Wharton si scaglia coraggiosamente difendendo l’autenticità di un amore sincero. La storia sentimentale tra Newland Archer, brillante avvocato dell’aristocrazia cittadina, e la contessa Ellen Olenska, cui inflessibili convenzioni impediscono di divorziare dal marito, è lo specchio di una società che l’autrice conosce e contesta profondamente. Una società ipocrita e perbenista, in cui pregiudizi atavici, tradizionalismi ormai svuotati di significato, princìpi ingiusti e falsamente morali impongono precise regole comportamentali, che cozzano contro il desiderio di affermazione del singolo. Contro tutto questo lotta con ammirevole tenacia la protagonista del romanzo, che tenta di difendere fino alla fine il suo amore e la sua libertà di scelta, cui si oppone la consapevolezza, che porterà Archer alla rinuncia finale, dei suoi doveri sociali.
«Rimase sveglio tutta la notte nella grande camera da letto foderata di chintz, sdraiato accanto a May, guardando il chiaro di luna che illuminava obliquamente il tappeto e pensando a Ellen Olenska che tornava a casa trasportata attraverso le spiagge scintillanti dai trottatori di Beaufort.»
Edith Wharton
(1862-1937) Visse l'infanzia e la giovinezza nell'alta società di New York. Dal 1910 si stabilì per sempre a Parigi. Scrisse diversi importanti romanzi, fra cui Ethan Frome, La casa della gioia, L'usanza del paese, I ragazzi, Storie di fantasmi e La scogliera.