Libro dei fulmini
Om bogen
"L'anno della mia morte era iniziato bene. Da qualche tempo avevo cominciato ad andarmene in giro per Roma, da solo, a scoprire cose che la memoria di tutti aveva dimenticato. Ci abitavo da più di dieci anni, ma come ci si innamora della migliore amica, che alla fine è quasi una sorella, io avevo preso a meravigliarmi di Roma quasi che al mondo non fosse mai esistita altra città che lei. Non avrei mai potuto immaginare che, mentre per la prima volta mi pareva di vivere una vita tranquilla, senza bruschi stordimenti dell'animo, il destino preparava per me un viaggio. Un viaggio di ritorno attraverso il mondo dei morti".
Comincia così Libro dei fulmini, romanzo di esordio potente e assolutamente a sé nella scena narrativa italiana contemporanea.
Matteo Trevisani mette in scena un personaggio che porta il proprio nome e, insieme a lui, conduce il lettore in una immersione vertiginosa attraverso i tempi e i segreti di Roma, in un viaggio che lungo le tracce di un antichissimo culto dei fulmini e dei luoghi segnati dalle saette cadute sull'Urbe arriva al regno dell'oltretomba e di nuovo qui, nella terra dei vivi, o almeno di chi si crede tale. Scandito da uno stile aspro e ritmato, idealmente basato sulla tradizione romana arcaica delle scienze augurali, e interamente tramato su fonti latine antiche, Libro dei fulmini è allo stesso tempo una storia avvincente di morte e rinascita che si snoda tra due dimensioni e due mondi, e un originale e sorprendente romanzo di formazione.